Decreto del MASE: aggiornata la normativa sui CAM e Appalti Verdi
Nel costante impegno verso una gestione più sostenibile, la Pubblica Amministrazione italiana ha raggiunto un nuovo traguardo con il recente decreto pubblicato il 3 agosto 2023, entrato in vigore il 20 agosto successivo. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto, porta con sé il nuovo Piano d'Azione Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della PA 2023, un documento che apre la strada verso una maggiore eco-sostenibilità nelle pratiche amministrative.
Il cuore del decreto è rappresentato dagli aggiornamenti e dalle revisioni dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), che giocano un ruolo fondamentale nel promuovere appalti pubblici verdi e sostenibili. Questi criteri sono pensati per integrare nuove categorie di forniture, servizi e lavori all'interno della strategia degli appalti pubblici, avviando così un nuovo capitolo nell'evoluzione delle politiche di sostenibilità.
Questo decreto si pone come obiettivo primario la promozione degli appalti pubblici verdi, agendo come un collegamento vitale tra la produzione e il consumo. Inoltre, esso è uno strumento strategico per realizzare gli obiettivi della Strategia di Sviluppo Sostenibile e dell'Agenda 2030 dell'ONU, con particolare enfasi sull'obiettivo n. 12 riguardante la produzione e il consumo sostenibile.
Sulla base del Decreto, l’appalto è definito “verde” quando, così come previsto dall’art. 57, comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, sono introdotte nella documentazione progettuale e di gara tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali dei CAM e, quando l’aggiudicazione è prevista con l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 108, commi 4 e 5, sulla base del miglior rapporto qualità prezzo o sulla base dell’elemento relativo al costo, laddove si tenga conto dei criteri premianti riportati nella corrispondente sezione dei medesimi CAM, vale a dire laddove si utilizzino uno o più di detti criteri premianti.
I criteri individuati nell’ambito del presente Piano d’azione, ancorché divenuti obbligatori, non pregiudicano la possibilità di introdurre ulteriori o più avanzati criteri ambientali a valle di adeguate valutazioni tecniche e di mercato, né di adottare soluzioni alternative per soddisfare i fabbisogni approcciati dai CAM, se da tali soluzioni alternative risultino maggiori benefici ambientali, né è pregiudicata la possibilità di applicare criteri ambientali su categorie di appalto non ancora oggetto di CAM.